A volte le cose vengono dal
nulla. Mi ero
sempre lusingata di essere di fisico sanissimo, che la malattia non fosse cosa mia. Ma
dopo 2 settimane in ospedale a Sorrento grazie ad un virus auto immune che ha attaccato con gusto il mio corpo e in particolare una delle mia gambe, ho
dovuto ammettere ed accettare che forse non sono indistruttibile quanto mi
illudevo.
Sdraiata nel
letto per ore e ore, incapace di muovermi, c’era parecchio tempo per pensare.
Come sapete, uno dei più grandi piaceri della mia vita è stare all’aria aperta, camminando lungo i nostri sentieri e non solo. La
fine settimana ritorno in vita, libera dalle restrizioni di un ufficio
con poca luce naturale, assorbendo i panorama, la luce del giorno, l’aria
fresca, i fiori e le farfalle, svuotando la mente del bagaglio quotidiano e
rigenerandomi.
All’improvviso
questo non era possibile, ma peggio ancora, c’era la possibilità che non
sarebbe stato possibile mai più, o al meglio soltanto in forma ridotta e
diluita. Avevo paura.
Di notte, quando non riuscivo ad addormentarmi,
immaginavo di camminare, scegliendo uno dei miei sentieri preferiti, seguendolo
nella mia testa, godendo il paesaggio, i profumi e i suoni lungo il percorso. Qualche
volta arrivavo alla mia destinazione, qualche volta riuscivo ad addormentarmi
per un po’ prima del brusco risveglio dai rumori dell’ospedale o dal dolore,
che mi riportavano alla realtà. Queste camminate notturne erano una
consolazione, ma a volte anche una disperazione.
Ero fortunata.
La mia stanza aveva un balcone e da lì c’era una vista a 180 gradi della
campagna circostante: le colline di Priora, i boschi delle Tore, Monte Vico Alvano
con la sua croce in ferro, Monte Comune, una parte di Faito con Conocchia e Il
Molare.
Non appena stavo un po’ meglio, uscivo fuori per qualche minuto fissando questi luoghi familiari e dicendomi di avere pazienza, che prima o poi vi sarei ritornata.
Non appena stavo un po’ meglio, uscivo fuori per qualche minuto fissando questi luoghi familiari e dicendomi di avere pazienza, che prima o poi vi sarei ritornata.
E non vedo l’ora.
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